Attività
Educare per una cittadinanza consapevole
La complessità del mondo attuale richiede strumenti adeguati per interpretare i fenomeni e formare cittadini consapevoli e capaci di muoversi all’interno di dinamiche sempre più interconnesse e fra loro dipendenti. La Regione Emilia-Romagna promuove e finanzia iniziative per l’educazione alla cittadinanza globale, alla pace e alla cittadinanza europea, riconoscendo che lo sviluppo non è solo economico, ma deve essere sostenibile, inclusivo e basato su valori condivisi.
La Regione crede infatti che iniziative in questi ambiti forniscano strumenti sinergici per assicurare lo sviluppo di cittadini consapevoli in grado di interpretare e affrontare la complessità che ci circonda. A partire dall’educazione alla cittadinanza globale - tema per eccellenza trasversale che coinvolge discipline molto eterogenee come i diritti umani, la pedagogia, lo studio delle migrazioni e dei cambiamenti climatici - è necessario individuare nessi e collegamenti e riflettere sulle dinamiche di interdipendenze, a partire dal tema dei conflitti e della pace, dell’interconnessione tra dimensione locale e globale, dal tema dei cittadini di diversi Stati, della dimensione stessa di cittadinanza, sia essa europea o più ampia dell’UE.
Come riportato nella “Raccomandazione sull’educazione alla pace e ai diritti umani, alla comprensione internazionale, alla cooperazione, alle libertà fondamentali, alla cittadinanza globale e allo sviluppo sostenibile” dell’Unesco (2023), l’educazione è un diritto umano, che accompagna le persone lungo tutto l’arco della vita, nello specifico occorre: “Rispettare, proteggere e promuovere il diritto all’educazione di tutte le persone, e di garantire che essa sia di qualità, inclusiva, accessibile ed equa per tutti, considerando che essa contribuisce alla realizzazione di tutti gli altri diritti”.
Questa premessa è fondamentale perché “la pace richiede non solo l’assenza di guerra o di conflitti armati, ma anche un processo inclusivo, democratico e partecipativo in cui siano promossi la sicurezza umana, il rispetto della sovranità statale e dell’integrità territoriale, il dialogo e la solidarietà, la risoluzione dei conflitti interni e internazionali attraverso la comprensione e la cooperazione reciproche, il conseguimento dello sviluppo sostenibile in tutte le sue dimensioni, la garanzia dell’accesso universale all’educazione per tutta la vita e in tutte le situazioni, anche di emergenza e conflitto, l’eliminazione della povertà in tutte le sue forme e dimensioni, inclusa la povertà estrema, la tutela di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali di tutte le persone senza eccezioni e lo sviluppo di una cittadinanza globale attiva”.
Fra i Principi della Reccomandazione Unesco troviamo poi:
- Consentire una prospettiva internazionale e globale nell’educazione, sottolineando le interconnessioni tra il locale e il globale
- Promuovere il dialogo interculturale e intergenerazionale per la cooperazione e la solidarietà e rafforzare una comunicazione efficace per contribuire a sviluppare relazioni amichevoli tra i popoli, le società e i Paesi
- Aumentare la consapevolezza della crescente interdipendenza di individui, comunità, società, Paesi, risorse naturali ed ecosistemi e coltivare un’etica di cittadinanza globale e di responsabilità condivisa per la pace, i diritti umani e lo sviluppo sostenibile a beneficio di tutti, entro i confini planetari
Ancora nel documento dell’Unesco, si legge che è fondamentale l’impegno e responsabilità di tutti gli Stati per riconoscere “l’importante ruolo dell’educazione nel potenziare la capacità degli individui, della comunità e delle società di affrontare le sfide globali e di intraprendere azioni di trasformazione per garantire lo sviluppo sostenibile e l’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite per lo sviluppo sostenibile – che riconosce che non ci può essere sviluppo sostenibile senza pace e non c’è pace senza sviluppo sostenibile”. Impegna così gli Stati a “combattere le disuguaglianze all’interno dei Paesi e tra di essi; costruire società pacifiche, giuste e inclusive; proteggere i diritti umani e promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment dei giovani e di tutte le donne e le ragazze; assicurare la protezione duratura del pianeta e delle sue risorse naturali”. Si tratta quindi di un impegno condiviso che coinvolge tutta la società. Per questo, la Regione Emilia-Romagna lavora in sinergia con diversi attori per promuovere azioni concrete volte a sviluppare competenze su educazione alla pace, promozione della cittadinanza europea, educazione alla cittadinanza globale.
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