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Introduzione

In occasione della vigilia della Festa dell’Europa, giovedì 8 maggio 2025 si è svolta presso l’Aula Magna della Regione Emilia-Romagna a Bologna l’iniziativa “Cohesion 2050: il ruolo dell’Emilia-Romagna nell’Europa che cambia”.

L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra gli amministratori regionali e locali con le istituzioni europee, il Comitato europeo delle regioni e la Commissione europea, a partire dalle priorità della politica di coesione che devono essere rilanciate, guardando alle sfide per il futuro, in vista della programmazione post 2027.

Il presidente della Regione Michele de Pascale ha delineato un orizzonte di continuità dello strumento della co-programmazione e della cooperazione intercomunale.

L'assessore alla Programmazione strategica, programmazione fondi europei, bilancio, patrimonio, personale, montagna e aree interne Davide Baruffi ha rivendicato la scelta di investire con i fondi europei sull’’empowerment delle persone (a partire dai nidi), sui talenti, e sulle imprese accompagnandole nella doppia trasformazione ecologia e digitale. Ha riconosciuto al metodo della programmazione strategica integrata, della concertazione e della cooperazione rafforzata con gli enti locali il merito di aver promosso una condivisione degli obiettivi ed uno sforzo congiunto di tutti i livelli istituzionali, per una politica di coesione che riduca le disparità territoriali e sociali e generi innovazione. 

L’assessore regionale all’ Agricoltura, caccia, pesca e relazioni con UE Alessio Mammi ha poi evidenziato l’importanza di una maggiore semplificazione e sburocratizzazione dei fondi europei, mantenendo per l’agricoltura risorse proprie e distinte. 

Tra i relatori, la Presidente del Comitato europeo delle regioni Kata Tüttő che ha sottolineato in quali modi la politica di coesione riesca a rendere l’Europa più vicina ai cittadini, mettendo al centro della programmazione i bisogni dei territori e comunicando alla cittadinanza le ricadute dell’azione comunitaria. In qualità di membri del Comitato anche il sindaco della Città metropolitana di Bologna Matteo Lepore e il sindaco di Cesena e presidente della Provincia di Forlì-Cesena Enzo Lattuca hanno ribadito la centralità della politica di coesione, richiamando in particolare il tema dell’abitare, new entry nell’agenda europea, e l’importanza del coinvolgimento di tutti i livelli nella programmazione delle risorse, neutralizzando la competizione interna nel definire le prospettive di sviluppo.

In un momento decisivo per la definizione del futuro bilancio pluriennale è emersa in maniera unanime la centralità dell’approccio place-based, ovvero basato sulle esigenze locali, nella definizione delle priorità programmatiche dei fondi strutturali e del metodo della co-programmazione con gli enti locali, capace di ridurre le disparità, promuovere la cooperazione istituzionale e uno sviluppo equo e sostenibile. Carmen Gonzalez Hernandez, capo Unità Italia e Malta presso la Commissione europea, ha ricordato come il vicepresidente esecutivo Fitto abbia invitato i leader regionali e locali a intensificare il lavoro comune per riformare la politica di coesione, insistendo sui principi chiave della partnership, della gestione condivisa, della governance multilivello. Claudia Colla, capo della Rappresentanza della Commissione europea per il nord Italia, ha ricordato quanto sia cruciale identificare nuovi strumenti per costruire soluzioni condivise con le amministrazioni locali.

L’assessora ai Fondi europei e cabina di regia PNRR del Comune di Bologna Anna Lisa Boni ha interpretato l’Agenda europea per le città come opportunità di definire priorità strategiche integrate.

A portare la voce delle aree interne il sindaco di Castelnovo ne' Monti e presidente dell’Unione montana dell’Appennino reggiano Emanuele Ferrari che ha sottolineato quanto le politiche di coesione, interpretate dalla Regione Emilia-Romagna in chiave territoriale e con una forte cooperazione inter-istituzionale, abbiano contribuito a trasformare la tradizione in una forma di rivoluzione permanente, agendo tramite la SNAI, Strategia nazionale per le aree interne nel 2014-20, e la STAMI (strategia territoriale aree montane interne) nel 2021-27 per valorizzare le vocazioni e gli asset dell'Appennino. 

Il presidente del Friuli-Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga ha inoltre richiamato il principio di sussidiarietà quale valore fondante dell'UE, incarnato proprio dalla politica di coesione volta a rafforzare il processo europeo di integrazione.

Il ministro per gli Affari europei, la politica di coesione e PNRR Tommaso Foti è intervenuto sulla posizione dell’Italia, condividendo la necessità di una politica di coesione più moderna e orientata ai risultati, in grado di favorire interventi strategici nei settori chiave, e rimarcando che non c'è competitività senza coesione e soprattutto non c'è Europa senza cittadini e territori che abbiano le stesse opportunità.

Ultimo aggiornamento: 22-05-2025, 14:55